Rischio Di Cambio: Come Gestirlo Efficacemente

Nel forex trading, saper gestire il rischio di cambio e raggiungere una corretta esposizione valutaria del proprio portafoglio, è una delle sfide più impegnative per un trader. In un portafoglio ben diversificato, tuttavia, bisogna anche saper scegliere la valuta principale in cui denominare gli strumenti che si acquistano. Si può scegliere tra la valuta locale dei titoli o delle obbligazioni che si comprano e la valuta domestica dell’investitore (ovvero l’Euro, nel nostro caso). A questo proposito, oggi vedremo qualche utile consiglio su come gestire efficacemente il rischio di cambio, focalizzandoci principalmente sulla coppia forex più scambiata al mondo: EUR/USD (Euro-Dollaro).

rischio di cambio

Il Rischio di Cambio e Come Gestirlo

La diversificazione di un portafoglio globale deve puntare sulla “proporzionalità”, ovvero che il suo peso deve essere geograficamente ben distribuito (con relative valute) rispetto ai mercati finanziari globali. Questa soluzione, tuttavia, potrebbe esporre gli investitori alle fluttuazioni del tasso di cambio.

Ipotizziamo che un investitore italiano acquisti i propri asset utilizzando l’Euro e optando per una distribuzione proporzionale. Se acquistasse anche dei titoli statunitensi o altri con una valuta diversa dalla propria, creerebbe un’esposizione considerevole rispetto al Dollaro a causa del grande peso che la moneta statunitense ha sui mercati internazionali. Questo significa che se il dollaro perde di valore nei confronti dell’Euro gli investimenti in dollari perderanno anch’essi di valore. E viceversa.

L’importante è capire se vale la pena rischiare oppure sarebbe meglio evitare certe situazioni scegliendo la più sicura valuta domestica. Bisogna dire che il rischio di cambio può essere limitato in vari modi, anche perché il tasso di cambio è un elemento che rischia di aggiungere ulteriore volatilità al portafoglio.

Per impostare il proprio portafoglio in maniera proporzionale bisogna però avere valide motivazioni che questa scelta porterà dei vantaggi alla fine. Alcuni delle ragioni per cui sarebbe opportuno discostarsi da tale scelta, riguardano la volatilità. Per contenerla, ovviamente, bisognerà concentrarsi maggiormente sulla valuta domestica, specialmente per i profili di rischio più basso.

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In un’ottica di lungo termine, tuttavia, l’effetto del tasso di cambio tra le maggiori valute mondiali tende a bilanciarsi o comunque ad essere piuttosto limitato. Questo significa che anche i rendimenti delle azioni in portafoglio espressi in Dollari o in Euro (valuta domestica) tenderanno a bilanciarsi.

Possiamo quindi definire l’esposizione valutaria un problema di natura bipolare: può portare a scarsi risultati, come a grandi guadagni. A seconda della situazione di mercato, diminuire la quota di valuta estera nel nostro portafoglio potrebbe considerarsi come una riduzione del rischio di cambio o come una distorsione nei confronti della valuta domestica.

Ad ogni modo, visto che il tasso di cambio tende sempre a compensarsi nel lungo termine, una diversificazione valutaria con gli opportuni correttivi per limitare la volatilità, rimane (insieme alla diversificazione geografica) la scelta migliore per l’investitore.

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