I Migliori 3 ETF Per Investire Nella Sterlina Britannica
I Migliori 3 ETF Per Investire Nella Sterlina Britannica. Secondo alcuni la Gran Bretagna si trova nel bel mezzo di una recessione tecnica, con la sterlina che sta affondando sempre più in termini di valore rispetto al Dollaro americano. Altri pensano invece che la Brexit sia il preludio di una crescita economica senza precedenti. Indipendentemente dai punti di vista personali, non si può negare che la sterlina britannica abbia avuto un 2016 difficile, chiuso come una delle peggiori valute del G10 in termini di performance e perdita di valore.
Ad un certo punto, infatti, la sterlina è crollata fino a $ 1,15, il peggior risultato degli ultimi 45 anni. Ma relativa debolezza della valuta può fornire anche un attraente punto di ingresso per gli investitori forex disposti ad sfruttare sia la possibile crisi economica che il recupero prodigioso della valuta e dell’economia britannica.
Se state pensando ad un’esposizione indiretta nella sterlina britannica, vi suggerisco di tenere d’occhio questi tre migliori ETF che replicano le performance di questa valuta. Tramite questi fondi, è possibile sia investire che speculare sui tassi di cambio senza affrontare i rischi propri di futures e options. Ma possono essere anche utilizzati anche per operazioni di copertura di posizioni in essere.
CurrencyShares British Pound Sterling ETF (FXB)
- Emittente: Guggenheim CurrencyShares
- Asset: $ 294 milioni
- YTD Performance: -16,67%
- Expense Ratio: 0,40%
FXB è uno dei due migliori ETF per investire nella sterlina inglese. Ad un costo di 40 punti base, il fondo impiega la semplice strategia del tenere sterline fisiche in conto deposito. L’ETF ha una buona liquidità e spread ridotti, rendendo più facile il trading anche per i piccoli investitori. Uno dei suoi problemi principali principali è però l’efficienza fiscale; tutti gli utili e le distribuzioni dei rendimenti vengono trattati come reddito normale ai fini della tassazione. I rendimenti totali annualizzati a 3 e 5 anni sono stati rispettivamente -9.94% e -5.01%.
iPath GBP/USD Exchange Rate ETN (GBB)
- Emittente: Barclays Bank
- Assets: $ 4.07 milioni
- YTD Performance: -17.55%
- Expense Ratio: 0.40%
GBB è l’altro grande “giocatore” su cui puntare per investire nelle sterlina inglese, anche grazie alla sua piccola base patrimoniale che delinea dei rischi definiti per il piccolo investitore. Visto il suo volume di scambi piuttosto basso (in media $ 62.000 al giorno), la liquidità rappresenta il suo maggiore problema. Anche in questo caso, i guadagni sono tassati come reddito ordinario. Questo fondo è strutturato come un ETN, che è un titolo di debito, e porta tutti i rischi ad esso associati con Barclays, la banca emittente. I rendimenti totali annualizzati a 3 e 5 anni sono stati rispettivamente -10,27% e -5,14%.
Powershares DB US Dollar Index Bearish Fund (UDN)
- Emittente: Invesco
- Asset: $ 32.8 milioni
- YTD Performance: -4.48%
- Expense Ratio: 0.56%
A differenza dei precedenti, questo fondo non è tecnicamente un ETF sulla sterlina inglese. In realtà punta al Dollaro americano contro le sei principali valute estere, tra cui la sterlina inglese, lo yen giapponese, l’euro, la corona svedese, il dollaro canadese e il franco svizzero (basket currencies).
Questo fondo è basato su regole composte unicamente da brevi contratti futures sul dollaro americano (USDX), progettati per replicare la performance nel breve termine del dollaro americano contro il paniere valute rappresentato dalle basket currencies. Si tratta di un fondo basato principalmente sull’Euro (50%) e quindi più sensibile ai movimenti della valuta europea.
Dopo l’EUR, è però la sterlina britannica ad influenzare maggiormente questo ETF (20%). Questo è un altro investimento a rischio moderato con poca liquidità e discreti volumi medi giornalieri ($ 1,2 milioni). Tuttavia, non è adatto a tutti gli investitori a causa della sua natura speculativa e molto volatile. I rendimenti totali annualizzati a 3 e 5 anni sono stati rispettivamente -8,49% e -5,07%.
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