Forex Trading: La Teoria Delle Onde di Elliott
Uno delle più note (e meno comprese) teorie di analisi tecnica nel forex trading è la teoria delle onde di Elliott. Sviluppata nel 1920 da Ralph Nelson Elliott come metodologia per prevedere le tendenze del mercato azionario, questa teoria si basa su calcoli matematici “frattali” per fare previsioni in base al comportamento degli operatori. Una delle cose che rende la teoria di onde di Elliott così difficile è il fattore tempo: fra tutte le strategie forex, questa è l’unica che non mette un limite di tempo alle reazioni e i rimbalzi del mercato. Infatti, le teorie della matematica “frattale” rende chiaro che ci sono più onde all’interno di onde. E interpretare i dati e trovare le curve a destra e le “creste” è un processo difficile.
La Teoria
Ralph Nelson Elliott fa riferimento a tre importanti aspetti dei movimenti di prezzo nella sua teoria: “pattern” (o grafico), “ratio” (o rapporto) e “time” (o tempo). Il pattern (o grafico) si riferisce alle onde o formazioni, mentre il “ratio” (o rapporto), cioè la relazione tra numeri (in particolare la serie di Fibonacci) è utile per misurare le onde. Per usare la teoria nel trading di tutti giorni, il trader determina l’onda principale, o Superciclo, acquista sperando di guadagnare e poi vende o accorcia la posizione, mentre il “pattern” (o grafico) perde forza con un inversione imminente.
Nella sua essenza, la teoria delle onde di Elliott afferma che il mercato (in questo caso, il mercato forex) si muove seguendo il 5-3 “wave pattern”, costituito da 5 onde di impulso (pattern impulsivo) e 3 onde di correzione (pattern ABC).
Pattern impulsivo
Il pattern impulsivo è costituito di 5 onde:
- 1, 3, 5 : onde motrici;
- 2, 4 : onde di correzione (da non confondere con le onde del pattern correttivo).
Pattern ABC (correttivo)
Secondo la teoria di Elliott, dopo le onde del pattern impulsivo, i prezzi subiscono una correzione mediante l’intervento di tre onde (ABC), in controtendenza rispetto al movimento impulsivo.
Secondo la teoria di Elliott esistono 21 tipi di pattern correttivi, tuttavia riassumibili in tre forme base:
- Formazione a zig-zag.
- Formazione piatta.
- Formazione a triangolo.
Nella sua forma basilare, la teoria delle onde di Elliott ci illustra che tutta l’azione del mercato segue un ritmo ripetitivo di cinque onde nelle direzioni della tendenza (o trend) principale, seguita da 3 onde correttive (mossa 5-3). Le onde rialziste sono definite 1-2-3-4-5 e le onde di ribassiste sono definite a-b-c. Nelle fasi rialziste, le onde 1, 3 e 5 sono “onde d’impulso” e si muovono nella direzione della tendenza (o trend), mentre le onde 2 e 4 sono chiamate “onde correttive”. Dopo che l’avanzamento delle cinque onde rialziste è completo, una correzione delle tre onde correttive chiamate a-b-c comincia. Nella fase di correzione delle onde, le onde “a” e “c” si muovono in direzione ribassista (o di ritiro), mentre l’onda “b” si muove in direzione opposta. Dopo che la fase ribassista delle tre onde è completa, inizierà una nuova fase rialzista di cinque onde….e così via, finché si verificherà un’inversione. Ogni fase rialzista di cinque onde può essere inoltre identificata come singola onda rialzista. Allo stesso modo, se osservata da una prospettiva più ampia, ogni onda può essere suddivisa in onde più piccole.
Una delle regole più importanti della teoria di Elliott è che una correzione non potrà mai essere formata da cinque onde. Ad esempio, in un mercato toro, cinque onde di ribasso rappresentano quasi certamente la prima delle tre onde (a), (b) e (c) di ribasso, indicando una possibile ulteriore discesa. In un mercato orso, invece, tre onde di rialzo dovrebbero essere accompagnate da una ripresa del downtrend, mentre le cinque onde di rimbalzo dovrebbero portare a un possibile grosso movimento al rialzo e potrebbero anche rappresentare la prima onda di un nuovo trend toro.
Conclusioni
Individuare le singole onde e contarle potrebbe non essere facile. Come difficile potrebbe essere anche l’applicazione. Ma se guardate i grafici in trend scoprirete che molte volte queste onde sono chiarissime o perlomeno riescono ad essere individuate da un occhio attento. Le onde possono essere utilizzate non solo come segnale di trading ma anche per capire lo stato del mercato e stabilire se il trend ha ancora spazio per continuare oppure quando una correzione è vicina. Se per esempio individuiamo che un trend rialzista ha già completato due swing verso l’alto e due correzioni e ora i prezzi stanno eseguendo l’ultima onda verso l’alto, saremo cauti nell’entrare long perché il trend potrebbe essere alla fine e potremmo comprare al top del trend. Tuttavia se il trend ha fatto solo uno o due movimenti in una certa direzione (onda 1 o 3) e i prezzi stanno eseguendo una correzione (onda 2 o 4) potremo seguire da vicino i prezzi in attesa di un segnale di entrata nella direzione del trend primario perché, secondo la teoria delle Onde, una ulteriore onda è prevista.