Come Guadagnare Con il Carry Trade

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Con il termine carry trade s’intende generalmente prendere a prestito denaro a un basso tasso di interesse e reinvestirlo successivamente ad un tasso di interesse più elevato, guadagnando così sulla differenza dei tassi di interesse.

Il Carry Trade

Il carry trade viene spesso “additato” come una delle tante strategie forex, ma ciò non è esatto. Si tratta più che altro di un tipo di approccio al forex trading che, se fatto in maniera corretta, può far generare guadagni interessanti. Imparare questo approccio, tuttavia, necessita di molta esperienza e capacità interpretative, ma anche e soprattutto di conoscenza delle dinamiche economiche del mercato.

Ad ogni modo, il carry trade funziona meglio nei periodi di crisi nel mercato del forex, quando è decisamente più facile individuare le valute con un basso tasso di interesse e quelle con un alto tasso di interesse. Ad esempio, prima della crisi del 2008, lo Yen giapponese aveva un tasso di interesse vicino allo 0%, mentre molte altre valute avevano un tasso tra il 4% e l’8%. Bastava quindi andare short sullo Yen contro un’altra valuta per guadagnare sulla differenza del tasso di interesse in maniera molto facile.

Per alcuni si tratta di un approccio poco etico, se non scorretto! Ma oggi è usato da moltissimi forex trader, sia retail che istituzionali. Come le banche commerciali, che hanno utilizzato il carry trade durante gli anni della crisi economica per “risollevarsi” prendendo a prestito denaro a poco e investendolo dove i rendimenti erano più alti.

Nello specifico, sfruttando il programma LTRO (long term refinancing operation o piano di rifinanziamento a lungo termine) le banche hanno acquistato in massa titoli di Stato spagnoli e italiani, che al tempo rendevano in media il 7%. Questo abuso di carry trade costrinse la Bce a modificare le regole del LTRO, vincolando le banche a concedere solo prestiti “retail”, quindi alle imprese e alle famiglie.

Come Fare Carry Trade

Oggi il carry trade può essere utilizzato da chiunque, anche dai piccoli trader. Tuttavia, questo approccio necessita conoscenze specifiche riguardanti le dinamiche delle banche centrali, ma anche una certa capacità nel prevederne le iniziative. Questi enti infatti, qualche volta, tendono a “falsare” il mercato: il trucco per guadagnare in situazioni simili è quello di uscire un’attimo prima che il peggio si verifichi. Il carry trade può essere infatti redditizio solo per brevi periodi di tempo e il peggio potrebbe verificarsi da un momento all’altro, trasformando in un attimo un buon investimento in una perdita irreparabile.

Ricordate inoltre che il carry trade funziona meglio non solo nei periodi di crisi dei mercati valutari, ma anche quando i volumi degli scambi sono alti. Le banche centrali, solitamente, tendono a “copiarsi” fra di loro. Nel senso che se una stabilisce un costo del denaro, l’altra ne metterà uno simile. Le possibilità di guadagnare sulla differenza dei tassi sono quindi molto esigue.

Spesso l’ammontare dei tassi di interesse spinge molti carry trader a puntare maggiormente sulla leva finanziaria. E questo è molto utile, soprattutto perché questo strumento aiuta a compensare artificialmente un utile…altrimenti troppo basso. Tenete a mente però che la leva è da considerarsi un’arma a doppio taglio, perché se da un lato può aumentare i guadagni in maniera esponenziale, dall’altro potrebbe fare lo stesso con le perdite. Ecco perché utilizzare il carry trade presuppone una conoscenza approfondita delle dinamiche di mercato e soprattutto capire le decisioni delle banche centrali, non solo dei movimenti passati ma anche nel cercare di prevedere le scelte future.