Il Monero, La Nuova Moneta Virtuale
Negli ultimi tempi il Bitcoin sta rischiando di perdere lo scettro di valuta virtuale numero 1 a causa dell’ultima arrivata nella famiglia delle criptovalute: il Monero. Anche se questa moneta è sul mercato da ormai due anni, è solo nell’ultimo mese che ha segnato il suo boom storico quadruplicando il suo valore! La sua ascesa inarrestabile ha però una motivazione ben poco nobile: si tratta infatti della valuta “preferita” da chi vende droga sul mercato nero del web, dopo che i siti che permettono la vendita di sostanze stupefacenti in forma anonima hanno iniziato ad accettarla come forma di pagamento.
La Criptovaluta Monero
Anche conosciuto con il codice identificativo XRM, il Monero sta diventando una delle criptovalute più conosciute del settore. Negli anni, la sua capitalizzazione è aumentata a dismisura: oggi è superiore ai € 600 milioni. Questa moneta virtuale fu creata nel 2014 con l’obiettivo di aumentare la privacy, la scalabilità e la decentralizzazione. Basata sul protocollo CryptoNote e da algoritmi che ne aumentano la sicurezza, questa criptovaluta è stata a lungo elogiata da Wladimir J. Van der Laan, uno degli sviluppatori del Bitcoin Core.
Nonostante i buoni propositi, non sono mancate le critiche e le controversie. Secondo l’agenzia americana Bloomberg, AlphaBay, uno dei siti più popolari dove acquistare Lsd liquido o cannabis ibrida, ha iniziato ad accettare i Monero come moneta la scorsa settimana: fattore che ha contribuito ad aumentare il suo valore circolante da 25 a 100 milioni di dollari. “A seguito delle domande della community, e considerando le caratteristiche di sicurezza di Monero, abbiamo deciso di aggiungerlo al nostro paniere“, ha annunciato AlphaBay, sottolineando di attendersi “un balzo nel prezzo. Quindi, se siete investitori, è il momento giusto per acquistare Monero“.
Il Bitcoin (che ha un valore circolante di 9,1 miliardi di dollari), consente di spostare fondi in modo anonimo. Ma la sua privacy e la sua sicurezza sono ora minacciate da Governi e investigatori privati che hanno aumentato l’abilità nel tracciare i movimenti sul suo network. Monero funziona diversamente: il suo network è un “mix” di molteplici transazioni, che rende quindi più difficile alle autorità preposte tracciare il percorso dei fondi. “Miscelando insieme molte transazioni – spiega uno dei fondatori Riccardo Spagni – diventa impossibile dire da quale di queste trae origine un particolare ordine. Sembra che arrivi da tutte quante insieme“. Il Monero, almeno sotto il profilo della sicurezza, sarebbe molto più avanti rispetto al Bitcoin e ciò lo mette in una posizione di forza sul mercato.
Anche se attualmente il Monero non ha un valore circolante al pari delle altre criptovalute più “blasonate” (è al 5° posto), sembrerebbe avere un futuro più roseo. Soprattutto se si pensa che la scalata del Bitcoin iniziò nel 2011 dopo che siti come Silk Road lo adottarono per facilitare la compravendita di sostanze stupefacenti. Stessa storia, ma destini potenzialmente diversi, soprattutto se il Monero manterrà la sua attuale inviolabilità.
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